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Rapelay, il videogioco che inneggia allo stupro. E alcune considerazioni.

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3 commenti:

rosso vermiglio ha detto...

Sono d'accordo sul fatto che la trasgressività sia un polo attraente per molti,ma resta il fatto che inneggia alla violenza. Perciò va ritirato senza se e senza ma. Se penso che c'è chi fa montagne di soldi con queste "porcate" mi si rivolta lo stomaco!
Ciao

salpetti (La forza del blogging) ha detto...

Come ho avuto modo di dirti nel mio blog, che il gioco sia assurdo e stupido non ci piove.
Il problema qui è, però, più complesso. Il videogame, infatti, è stato realizzato in Giappone dove la rappresentazione della violenza è ben accetta ed è quasi normale (ricordi Mai dire banzai!).
A questo punto, per evitare censure e interventi vari, o il gioco non veniva commercializzato fuori dalle isole nipponiche oppure si deve tener conto (nel bene e nel male) delle specificità culturali giapponesi spiegate nel mio articolo!
Un vero casino!

Anonimo ha detto...

Vero è che sono fermamente convinta (oddio...ho scritto proprio "fermamente"?!?) che questa generazione, i nostri ragazzi, siano molto piu' sensibili e attenti di quanto appare, penso che lasciare che sugli scaffali dei supermercati ci sia un gioco basato sulla violenza e la sopraffazione sull'altro sarebbe un messaggio negativo da parte del mondo adulto. Come dire ai nostri figli che il fumo fa male e poi lasciare ovunque pacchetti di sigarette.
Non si tratta neanche di censurare, semplicemente di gettare una robainutile nell'immondizia facendogli fare una piroetta (attenzione a centrare il secchio)
Mrs QT

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