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L'educatore Felice

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10 commenti:

luly ha detto...

Ciao e benvenuto in questo simpatico , ma soprattutto, interessante mondo:)
Gironzolo qui sul tuo blog dopo la segnalazione di Paola e anche perchè la psicologia mi ha sempre affascinata tanto.
Educare, ebbene sì, sono un' insegnante di scuola primaria e da circa 12 anni cerco di tirare fuori quello che di meglio c'è in ognuno dei miei splendidi alunni.
Nel mio piccolo cerco sempre di tenere il mio terreno ben concimato....con la speranza di veder spuntare frutti maturi e succosi!:)
A presto, vieni a trovarmi....

Andrea ha detto...

@ Luly
Grazie Luly! Devo dire che questo "nuovo mondo" mi affascina, e anche mi stordisce un po... Ma l'idea di trasmettere qualcosa ad altri, e di condividere il mio sapere con quello degli altri, mi esalta!
Verrò sicuramente a trovarti!
a presto

Annarita ha detto...

Ciao, Andrea. Passo a ricambiare la tua visita su Scientificando. Ho accolto, inoltre, il tuo invito, da France, di venire a leggere il post.

Trovo condivisibili le tue considerazioni anche se "educare" è tutt'altro che facile, come ben sappiamo noi insegnanti.

A presto
annarita

Andrea ha detto...

Già... Annarita hai proprio ragione... Ma forse è questo (il fatto che non sia un compito facile) uno dei motivi per cui lo avete scelto? Un grosso augurio a tutte le insegnanti (come, credo, tu) che educano con passione, giorno dopo giorno...

france ha detto...

Ciao Andrea, ecco la continuazione del tuo post, almeno spero....

Annarita ha detto...

Nel mio caso, posso dirti che ho deciso di fare l'insegnante dall'età di 10 anni quando i genitori dei miei compagni di classe "me li affidavano", dicendo "Annarita dagli un occhio che con te trovano più facile studiare".

E' un mestiere che non cambierei con nessun altro al mondo.

Ciao, Andrea.

2001 ha detto...

Ciao,
tra ieri e oggi mi sono letta molti tuoi post, e hanno davvero senso (è più di quanto si possa dire di molta "roba" che c'è in giro).

Mi ha colpito questo in particolare.
Ho due fratellini che hanno vent'anni meno di me (ora sono appena adolescenti), e il rapporto fra noi è qualcosa che non somiglia a niente di preconfezionato, ce lo dobbiamo inventare ogni giorno.

Il papà e la mamma li educano e li curano, e per quello io sarei superflua: quello che solo io posso fargli vedere è proprio la felicità. I loro genitori sono stanchi di una vita di generosità, lavoro, paure, impegni, responsabilità.

I ragazzi vedono me lavorare con piacere e vivere in autonomia (è facile quando nessuno dipende da te) e imparano il gusto per la vita, mentre io so a che cosa servo :)

Andrea ha detto...

2001, sono contento che il blog ti piaccia. Mi fai rimpiangere l'aver dovuto interromperlo.

Capisco quanto dici riguardo i tuoi fratellini. Secondo Bandura da piccoli impariamo quasi tutto per "apprendimento sociale", cioè osservando le persone che ci stanno intorno. Esistono addirittura i cosìdetti "neuroni a specchio" che, te la faccio molto breve e un po' semplicistica, nascono nel nostro cervello "vergini" e si plasmano in base a cosa osserviamo fare durante i primi anni di vita.

Quindi, in bocca al lupo per i tuoi fratelli, e ricorda che sei molto preziosa per loro!

Angelo azzurro ha detto...

Ciao Andrea, davvero interessante questo blog. Tornerò a rileggerti

Mrs Quentin Tarantella ha detto...

Bellissimo articolo. Sonoi senza parole perchè mi hai fregato, dovevo scriverlo io, esattamente così.
Ora non posso piu', mi hai succhiato le parole di bocca :-)

torno con calma (intanto beccati l'ovazione da stadio in sottofondo aleeeeohoh....)

laele

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